Un grande gesto. Per lui».Di Lendl, otto Slam vinti e due buchi dolorosi nella memoria in corrispondenza delle finali perse contro Cash e Becker a Wimbledon - la balena verde che lo ossessionava come un Achab con la racchetta al posto del rampone - curiosamente ci ricordiamo soprattutto le sconfitte. E contro Federer cosa si sarebbe inventato? Spietato in campo, ma anche molto ironico, Lendl ha dominato gli anni '80, anticipando tante delle tendenze del tennis di oggi. Ci sono ossessioni da cui davvero non si guarisce mai. Tranne il servizio», ammette. Sono cambiati troppo condizioni e materiali. Tennisitaliano.it - Quotidiano di informazione sportiva

«La verità è che neppure io mi ricordo molto di quella partita. Ivan Lendl è un ex tennista e allenatore di tennis cecoslovacco naturalizzato statunitense. E pazienza se si tratta dei «torneini over 50, frequentati da vecchietti come me.

Sapevo che il fattore fisico avrebbe giocato a mio favore».All’Italia contribuì invece scippare una finale di Davis a Praga, nel 1981, anche se i furti veri avvennero nel match fra Panatta e Smid. Perché di Lendl, il vero dominatore del tennis negli anni ’80 - per tornei vinti, confronti diretti, settimane da numero 1 - conserviamo l’immagine feroce dei tempi gloriosi, quando solo a nominarlo nei circoli si spostavano i quadri e si crepavano i cristalli.«Ma io sono uno che la vita se l’è sempre goduta, e mi è sempre piaciuto un sacco scherzare», dice. Quattro figlie di cui una più brava di lui a golf, la passione per i cani e i milioni in banca.

Anni fa in una intervista per La Stampa gli chiesi se considerava davvero McEnroe il suo più grande rivale.«La mia vera bestia nera è stato un francese: Cristophe Freyss - mi rispose serio - Nel ’78 mi battè nelle qualificazioni a Firenze.

La mia preparazione di allora non sarebbe bastata». Lo ritrovai nel 1980 di Indianapolis, quando ero già n.6 del mondo. Entry list Us Open: Djokovic e Berrettini sì, forfait NadalRoger Federer in mezzo alle montagne svizzere per la festa nazionaleBarilla pubblica il video: Vittoria e Carola, volée sui tetti con FedererFederer: "Se non fosse stato per Mirka avrei smesso tempo fa"Federer: "Voglio essere al 100% a gennaio.

Ma di solito se ne parla per recriminare sulle occasioni scialate dall’americano, mica per ricordare la sua tigna da fuoriclasse. Lo stesso vale per il tennis. Il rientro in Australia"

Ivan Lendl, 60 anni da leggenda Ivan Lendl ha portato il tennis nell'era moderna e, da coach, guidato Andy Murray a conquistare il suo primo Wimbledon. Dell’Italia ho tanti bei ricordi, purtroppo sono allergico ai pollini e giocare al Foro Italico a maggio era un incubo».E’ stato tante cose, Lendl.

Morale: se sei nato per sbranare, alla fine ti accontenti anche di un bocconcino.il sette di marzo Ivan il Terribile, l’incubo di Connors e Borg, di McEnroe e Becker, ha compiuto 60 anni, e sentirlo ammettere che «quello che non mi fa dormire la notte sono i dolori all’anca», fa un po’ tenerezza. Adriano però fece una cosa che non dimenticherò mai: venne negli spogliatoi a complimentarsi per la vittoria. Magari si tratta di un umorismo sottozero, un po’ stralunato - anzi «malato», secondo il suo ultimo pupillo Sascha Zverev - ma Ivan è sempre stato un battutista, oltre che un grande battitore. Il primo a studiare una dieta rigorosa, in collaborazione con l’allora famoso dottor Haas - pasta, verdure, frutta e acqua - che lo aiutava a mantenere le energie (Djokovic, in fondo, non ha inventato nulla…), uno dei primi a investire sull’arte pensando al dopo-tennis. Il giorno che accetterò di perdere sarò morto».

Olimpiadi? Su chi sa il Più Grande ha raggiunto una conclusone salomonica: «Ci ho rimuginato per due anni e alla fine ho concluso che non si può comparare il tennis Open a quello che c’era prima. Lendl's first Grand Slam title came at the 1984 French Open, where he defeated McEnroe in a long final.

Quella leggendaria contro Chang, al Roland Garros del 1989, quando il diabolico Michelino lo fece uscire di cotenna servendogli da sotto - Nick Kyrgios non ha inventato nulla… - o quella jellatissima del Masters del 1988, cinque set di botte da orbi con Becker, decisi da un nastro beffardo.

Vincitore di otto titoli del Grande Slam e quattro volte campione del mondo ITF, Lendl ha dominato la classifica ATP nella seconda metà degli anni ottanta.